31 gen 2014

CIBO PER LA MENTE


La cultura non si mangia, ma nutre: un concetto troppo spesso lasciato cadere nel dimenticatoio, ma che assume una valenza particolare soprattutto durante periodi di crisi economica. Infatti, investire nella cultura diffusa, favorire l’accesso a consumi culturali alla portata di tutti e in tutte le fasi della vita, migliorare l'offerta culturale nei piccoli centri con iniziative accattivanti in biblioteche, cinema, teatri, spazi musicali e museali, non è un costo, è un investimento che migliora la qualità della vita e le relazioni sociali.
Vaprio ha una ricchezza storica e culturale che merita di essere valorizzata: muovere le leve, che l’Amministrazione ha a disposizione, per far rientrare il nostro patrimonio in percorsi storico-culturali più ampi, è doveroso ora per il lancio in chiave turistica del nostro Comune, visto anche l’interesse di Expo 2015 per la riscoperta e valorizzazione delle vie d’acqua, ma soprattutto è necessario sempre per permettere ai vapriesi vecchi e nuovi di apprezzarne la bellezza,  conoscere i luoghi che abitano.
In questi ultimi anni l’azione  amministrativa è stata votata principalmente al mantenimento di un’offerta culturale esistente, non al suo sviluppo, seguendo una logica disomogenea e non strutturata. Abbiamo avuto la festa del paese ogni 29 giugno, abbiamo avuto una splendida giornata di turismo culturale con l’iniziativa del Fai 2011, un successo di pubblico e di organzzazione rimasto senza seguito. Secondo noi quanto accaduto ha un’unica interpretazione: la mancanza di volontà e di progetto. Infatti, lo sviluppo dell’offerta culturale non è legato solo alla presenza di luoghi o di spazi ma alla capacità di far vivere questi luoghi con iniziative in grado di coinvolgere la comunità in modo continuo nell’arco delle diverse stagioni dell’anno.
La scarsa propensione alla progettazione culturale è paradossalmente evidenziata anche nella relazione allegata al Bilancio di previsione del 2013, in cui si afferma che è necessario “intensificare la connessione tra le iniziative culturali dell’Assessorato e quelle delle Associazioni Culturali locali (in particolare con l’Associazione “Casa del Custode delle Acque” e l’Associazione “Leonardo”) per una programmazione condivisa di eventi da proporre alternativamente nelle strutture disponibili a Vaprio” , dando il polso di come le iniziative culturali proposte non siano frutto di un confronto tra le Associazioni, con il sostegno dell’Amministrazione, ma frutto dell’iniziativa delle singole Associazioni. Non può e non deve bastare la stampa di un opuscolo estivo per raccontare un “cosa si fa” se poi il “cosa si fa” è frutto di iniziative scollegate tra di loro senza un filo conduttore che le unisce a raccontare una storia. Quest’approccio non valorizza sia ciò che Vaprio può offrire sia le energie che le diverse associazioni mettono in campo. Inoltre, risulta per  lo meno sottovalutato il ruolo della Pro-Loco, che viene solo citata nella relazione dell’Assessore alla Cultura mentre,  invece, come dice la parola stessa (Pro-Loco: Per Il Luogo), dovrebbe essere l’elemento centrale di coordinamento di tutte le iniziative volte a promuovere la vita culturale e sociale del paese. Vaprio d’altra parte, è ricchissima di spunti di valorizzazione: dalla cultura musicale portata dalla Banda alle tradizioni più ludiche, come quelle legate al Carnevale, alla produzione di spettacoli teatrali, eventi gastronomici e passione per la danza popolare.
Questo scenario non evidenzia solo la disomogeneità di un’offerta culturale, ma anche la mancanza d’iniziative diffuse e accessibili a tutti, che provoca anche effetti secondari decisamente rilevanti: centro storico trascurato, che tende sempre più a diventare un semplice dormitorio, scomparsa di negozi, bar e esercizi pubblici in genere. Questo fenomeno è provocato anche da scelte urbanistiche che accolgono l’espansione e la costruzione di un centro commerciale a scapito della riqualificazione e della promozione del piccolo commercio, con ricadute su un tessuto sociale a rischio di frammentazione, con aumento della percezione di insicurezza ed estraneità. Investire sul centro storico, incentivando la ristrutturazione degli edifici e dei cortili rendendoli protagonisti di eventi culturali, è una chiave per trasformarlo in un salotto accogliente, che favorisca una nuova coesione del nostro tessuto sociale, tra vecchi, nuovi vapriesi e immigrati.
Allo stesso tempo servono nuove strutture, come ad esempio un’area feste, di cui a tutt’oggi si sente la necessità: soluzioni improvvisate, come quella adottata nel 2012 di far svolgere il festival Moonasterock nel parcheggio della Villa Castelbarco non sono soddisfacenti, perché precarie, non valorizzanti delle iniziative e non risolutive del problema.
Un altro punto degno di adeguata attenzione è quello dello sport: manca una moderna struttura sportiva polifunzionale, il cui costo di costruzione e mantenimento è sicuramente oneroso, ma che sarebbe potuta essere realizzata puntando sulle sinergie con comuni vicini con le stesse esigenze.

Concludiamo con una considerazione e una nota di speranza. Negli ultimi anni si è sostenuto a livello nazionale che «con la cultura non si mangia». L’effetto di questo paradigma ha spostato l’attenzione della politica amministrativa locale quasi esclusivamente sul bilancio: la buona gestione del bilancio è certamente fondamentale, ma non sufficiente;  dobbiamo ribadire con  i nostri concittadini che, invece, la cultura produce sviluppo e buona occupazione, e soprattutto nutre le menti e i cuori di cittadini, adulti o bambini, li aiuta a essere più maturi e consapevoli.  Ci auguriamo, con il sostegno dei vapriesi, di poter avviare e trovare, tra qualche mese, in accordo con tutti quelli che hanno a cuore la questione culturale di Vaprio, come pure una soluzione per la riqualificazione del Teatro Eden, che per la cultura potrebbe essere un punto importante di sviluppo.

28 gen 2014

Sindaco in attività

Ho letto  l'articolo odierno pubblicato su un giornale locale e ringrazio per la stima personale dimostrata dai concorrenti Riva e Brambati (esponenti dell'attuale amministrazione vapriese che si ricandideranno per le prossime amministrative)  ... molto simpatica e "altruistica" la preoccupazione per il mio stipendio e per la mia carriera da parte loro ! 
Vorrei però puntualizzare sul tema "sindaco a part-time" (perché non sono in pensione ma ho un lavoro) vorrei sottolineare: il singolo è importante ma la differenza  la fa la squadra complessiva di Vaprio In Movimento che sarà composta da un giusto mix di novità , gioventù , capacità ed esperienza.
Infine completo la riflessione: con la riforma Fornero si andrà sempre più tardi in pensione. Quindi ,seguendo il discorso di Riva e Brambati riportato oggi , tra qualche anno solo i sindaci 65enni potranno candidarsi! E il resto della società , cioè i giovani , i 40enni, i 50enni dovranno stare a guardare? Secondo me devono esserci pari opportunità politiche di candidatura non solo per sesso (femmine e maschi) ma anche per età anagrafica: per rappresentare la società non dovranno solo esserci sindaci e amministratori in pensione!

Andrea Beretta

26 gen 2014

Per non dimenticare


" Sono triste , con il pensiero rivolto a casa, penso a come andrà a finire e questo pensiero purtroppo non riesco a scacciarlo dalla mente e mi perseguita giorno e notte . "

Tratto dal DIARIO DI UNA PRIGIONIA di Joseph Fumagalli

24 gen 2014

CENTRO STORICO

Nessun luogo in una città, piccola o grande essa sia, può definirla meglio del suo centro storico, che ne rispecchia la cultura, le relazioni sociali, l’economia urbana e, appunto, la storia.  Le sue origini, i piccoli e grandi cambiamenti, i momenti di gloria e  quelli difficili; la storia di tutte le grandi personalità del passato che hanno lasciato in eredità un patrimonio artistico e culturale di cui essere orgogliosi; le storie famigliari e di amicizia, che sono poi le più importanti, quelle capaci di trasformare pietre e mattoni in una Comunità.
Il centro storico, le sue vie e le sue piazze, sono luogo d’incontro e di memoria, dove le persone passeggiano, si ritrovano e discutono. Luoghi di passaggio, di movimento, di riposo contemplativo.
Il centro storico è l’anima dei cittadini, insieme di sapori e legami antichi intrisi di storia e nuovi portatori di cambiamento: è il futuro costruito sul passato.


Ma se guardassimo il nostro centro storico ora, cosa racconterebbe di Vaprio?

Probabilmente racconterebbe di una gestione del territorio lacunosa, di una carenza di ambizioni e di lungimiranza,  dell’assenza di quella visione d’insieme capace di creare una connessione fra le diverse aree del paese, che appaiono, invece, sempre più isolate le une dalle altre.
Negli ultimi anni gli interventi di riqualificazione del cuore del paese sono stati pochissimi e in larga parte riservati all’iniziativa privata. Due sono stati principalmente i Piani di recupero approvati:

- Il PR1 (Piano di Recupero1) prevedeva, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti per la ristrutturazione della corte di via Motta n.13, che la proprietà realizzasse opere di riqualificazione della pavimentazione di Piazza L. da Vinci e di un tratto della stessa via Motta. L’impresa è fallita e l’opera d’interesse pubblico non è stata realizzata. Il Comune ha riscosso la fidejussione data a garanzia dall'impresa fallita pari a Euro 124.000,00 (come dal documento del Bilancio 2013).


- il PR2 (Piano di Recupero2) prevedeva l’edificazione di una nuova costruzione simile alla struttura a corte dell’edificio preesistente in via Motta angolo via Pizzagalli. Il progetto non è proseguito oltre la demolizione dell’immobile in essere e non sono seguiti ulteriori piani attuativi, con il solo risultato di ottenere un polveroso cantiere fantasma in pieno centro, un cosiddetto vuoto urbano.


Un discorso a parte meritano le piazze


L’origine storica delle piazze è strettamente legata al concetto stesso di nascita di una Comunità, poiché in esse si trovava l’epicentro dei poteri istituzionali e si svolgevano le principali attività dei suoi abitanti. Infatti, dall’agorà greca e dal foro romano, il luogo più importante della città è sempre stata la piazza, oltre ad ospitare palazzi, monumenti e attività commerciali,   sede di incontri, dibattiti e decisioni importanti, insomma, della vita sociale della comunità. Per tutte queste ragioni è ancor più desolante costatare che, per l’attuale Amministrazione comunale vapriese, la funzione delle piazze cittadine, e in particolare di quelle del centro storico, sia limitata a quella di  trasandati parchi auto, peraltro sottodimensionati rispetto alle esigenze di residenti e utenti, privata di ogni attenzione verso i pedoni. Soltanto pochi mesi fa abbiamo assistito all’inaugurazione della passerella e della scalinata leonardesca di collegamento fra il paese e l’alzaia, costata ben 497.000,00 Euro, ma nulla è stato fatto per la riqualificazione della Piazza Cavour che è stata lasciata com’era, segno evidente della mancanza di un progetto unitario d’intervento.
Anche le altre piazze non sono state oggetto di cura e valorizzazione in questi dieci anni.  Oppure sono stati adottati piani di riqualificazione di futura realizzazione, come per Piazza della Chiesa, protagonista di un progetto di riqualificazione che dovrà essere realizzato da chi amministrerà in futuro, o Piazza del Mercato, “rattoppata” solo per  interventi sulla rete fognaria senza prevedere null'altro.
Secondo la voce autorevole del Prof. Edoardo Salzano – stimato urbanista -  questo è il risultato di un fenomeno di «dispersione abitativa: le città si sparpagliano nel territorio un tempo agricolo e fanno a meno di un centro ordinatore, come sono, appunto, le piazze. Purtroppo le piazze nei nuovi insediamenti urbani sono spazi residuali, luoghi non pianificati o, meglio, non pianificati dal pubblico, ma dal privato».

Ciò che l’attuale Amministrazione ha fatto è stato dare dei “contentini” ai suoi cittadini, con interventi singoli e isolati,  scollegati e non subordinati  alle esigenze degli abitanti in generale e  del centro storico in particolare.
Negli ultimi dieci anni il centro storico è stato "declassato" del suo ruolo, proprio per assenza di interventi e progetti di riqualificazione delle sue strade ed edifici.  L’Amministrazione, sebbene  in carica con lo stesso sindaco da 10 anni, non ha ritenuto di dover intervenire con decisione per la riqualificazione delle aree centrali del paese, svuotandole di ogni funzione e rendendole sempre più “terra di nessuno”.
Ma, riqualificare il centro storico si può!
E’ una questione di visione politica e di scelte amministrative,  con piani di incentivi rivolti ai residenti, la realizzazione di progetti per migliorare la qualità della vita cittadina e l'utilizzo degli spazi urbani anche con l'ausilio di realtà private, attraverso la realizzazione di opere di manutenzione delle vie, delle piazze e ristrutturazione degli edifici.
Noi riteniamo sia precisa responsabilità di chi ha l’onore e l’onere di governare il territorio quella di conservare al meglio la storia del proprio paese, valorizzandone le vie, le piazze, gli edifici, poiché si tratta di un bene comune. Per la precisione, dovrebbe essere la parte del territorio comunale di più antica formazione sottoposta a particolare tutela per assicurare la conservazione di testimonianze storiche, artistiche, ambientali ed indicato come "zona A" ai sensi del D.M. 1444/1968 e successive modifiche e integrazioni.
A nostro parere, per essere vincenti le politiche amministrative devono ispirarsi a criteri di sostenibilità e di continuità nel tempo.  A garanzia di ciò riteniamo sia indispensabile coinvolgere i cittadini nei processi di recupero del centro storico, che è “la parte originaria e autentica d’insediamenti che testimoniano i caratteri di una viva cultura urbana”.


23 gen 2014

Rispettare la verità


In data 20.01.2014 la Gazzetta dell'Adda, sezione Vaprio d’Adda, pagina 20, ha pubblicato un articolo dal titolo “<<Opere inutili e costosissime>> L'opposizione al veleno non fa sconti a Orlandi”.
Il giornalista della Gazzetta scrive il proprio articolo rielaborando il contenuto dell'articolo di Andrea Beretta “Tanto carbone per l'attuale amministrazione”, pubblicato sul blog di Vaprio in Movimento, modificandone il titolo.
Il titolo dell'articolo della Gazzetta attribuisce ad Andrea Beretta dichiarazioni (<<Opere inutili e costosissime>>) che lui non ha mai fatto e travisa completamente il senso e il contenuto dell'articolo: infatti, la critica di Andrea Beretta era riferita al contestato progetto della nuova scuola media e all'operato dell'amministrazione che non ha portato a conclusione impegni dichiarati in sede elettorale.
La “Carta dei doveri del giornalista” stabilisce che “il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile” e ancora che “i titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie.
Riteniamo che questi principi non siano stati rispettati e, pertanto, chiediamo alla Gazzetta l'immediata rettifica di quanto falsamente riportato nel titolo dell'articolo citato.

Vaprio in Movimento 

13 gen 2014

A proposito di Cave .......

Leggo oggi dai giornali locali una notizia circa una mozione della regione Lombardia a difesa dell'ambiente.
Bella,ma purtroppo arrivata in ritardo, almeno per noi :  nella sostanza si cerca di limitare l'uso delle cave di prestito, cioè quelle cave che servono per costruire le autostrade e sono aperte nei pressi dei cantieri .... come l'ampliamento della cava di Vaprio di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi . Nel nostro caso non si riuscirà ad approfittare di questa mozione . Perché come viene spiegato dal Sindaco l' estensione della attuale cava e' stata autorizzata con decreto del 6 dicembre e il 31 dicembre(non scherzo così si afferma: anziché festeggiare e mangiare cotechini e lenticchie si fa come i sette nani "andiam, andiam andiam a lavorar") sono iniziati i lavori! Del resto con il tempismo stupefacente di questa vicenda ( si veda il mio post sui "casi della vita" ) non potevamo aspettarci altro. Se forse si guadagnava tempo potevamo anche evitarci questa grana che ha un controvalore di circa 370.000 euro. Ne valeva la pena?

A.Beretta

6 gen 2014

TANTO CARBONE PER L'ATTUALE AMMINISTRAZIONE!

E' iniziata la campagna elettorale anche per l'attuale amministrazione (Lista Civica Vapriese). 

Leggo oggi su un giornale locale l' intervista all'attuale Sindaco posta alla fine di una pagina di "spot" pubblicitario legata ai 6 milioni di euro di investimenti già finanziati per il 2014. Il tutto mi inquieta perché a 5 mesi delle elezioni è FUORI LUOGO il solo pensiero di voler investire tanto su un PROGETTO COSI' DISCUTIBILE visto che gran parte della cifra è legata alla nuova scuola media: e il finanziamento della stessa è legato ad un bando gara in via di emissione (così si sostiene da parte dell'amministrazione attuale)!.
Si vorrebbe far partire un progetto molto contestato da noi e da altri mille cittadini che hanno firmato. Non sto qui a ricordare i motivi ma riguardatevi il video della nostra assemblea del 6 dicembre 2012. Guardatevi cosa si può fare progettando in modo diverso senza tentare il recupero di una struttura fatiscente!

Ricordo che all'ultimo consiglio comunale del 2009 prima delle elezioni si approvò in fretta e furia il piano della AP1 sottolineando che avrebbe portato lavoro a Vaprio (posti di lavoro , addirittura 200 si disse, legati ai capannoni che avrebbero ricoperto l'area posta tra Mobil Best e Cava) e soldi per la Tangenziale Nord. A DISTANZA di 5 ANNI cosa abbiamo: NESSUN POSTO DI LAVORO... E I SOLDI PER LA TANGENZIALE NORD ARRIVERANNO QUANDO I TERRENI A POCO A POCO VERRANNO VENDUTI (visto che i capannoni non verranno fatti in un unica soluzione ma attraverso una vendita a lotti...così sperano)! ERGO L'INTERVENTO STRATEGICO DELL'ATTUALE Amministrazione NON HA UN PRECISO PIANO DI FINANZIAMENTO CON SCADENZE BEN DEFINITE...

Un commento poi su alcuni passaggi dell'intervista: "l
o stile del gruppo che proverà a guidare per altri cinque anni il paese sarà quindi sempre quello attuale"...e poi più avanti "Si tratta di chiudere gli interventi già avviati, come le strade e la nuova scuola - ha precisato il sindaco -e valorizzare l'ambiente e il territorio anche attraverso due grandi strutture culturali, la mediateca e la Casa del Custode delle Acque....l"
LO STILE:non si ascoltano anche i suggerimenti di buon senso (vedi scuola media), si va avanti per la propria strada, si tende ad alzare la voce in consiglio comunale ("tuonare" come riportano spesso le cronache locali) quando si fanno domande e richieste di precisazioni, MA DI COSA STIAMO PARLANDO?
CHIUDERE GLI INTERVENTI:ma se dopo 10 anni di amministrazione siamo ancora qui a parlare della tangenziale nord e dal 2007 si parla della scuola? E ancora nel 2009 poco prima delle elezioni usciva un volantino che diceva la scuola si fa a Vaprio SUD. E poi DOPO POCHI MESI si fa nella ex Tavazzani con un intervento che lascerà due piani non finiti! Vogliono far partire queste iniziative con progettualità discutibile (vedi sopra) a 5 mesi dalle elezioni per dire "fatto"incuranti della sensatezza del progetto e dei costi collegati? 

VALORIZZARE IL TERRITORIO:ma quanto territorio è stato mangiato in questi anni? quanti consumo forsennato è avvenuto! Da ultimo la questione della CAVA: anziché circoscrivere l'attuale scempio si fa di tutto per ampliarla (Cava di prestito). Anziché circoscriverla vincolando le aree intorno come Parco Adda Nord (come proposto e discusso fino a fine luglio) si lascia lo spazio per l'ampliamento che puntualmente è arrivato a metà agosto

ALTRO CHE CONTINUITÀ': c'e' bisogno di CAMBIAMENTO e pure veloce se vogliamo salvare il paese!

Buona Epifania e che la Befana porti tanto carbone per l'attuale amministrazione!


Andrea Beretta