La “storia
infinita” della scuola sta finalmente trovando soluzione: nei giorni scorsi,
infatti, la documentazione relativa al progetto della nuova scuola media è
stata inviata all'attenzione dell'INAIL. Se le verifiche andranno a buon fine,
l’inizio della costruzione della nuova scuola dovrebbe essere avviata nei
prossimi mesi.
“Storia
infinita”, dicevamo: chi ha seguito le vicende vapriesi degli ultimi 15 anni (e
a beneficio di quanti -e sono tanti- si sono trasferiti in paese negli ultimi
anni) certamente saprà che la vicenda scuola ha inizio più di 10 anni fa sotto
l’Amministrazione Lista civica Vapriese (LCV).
Stralcio dalla
convenzione “Vaprio Sud” del 2007 |
Il primo atto
ufficiale risale al 2007 quando apparve il progetto della costruzione della Scuola
Media in zona Vaprio Sud. Il progetto ricadeva nell’ambito della Convenzione
“Vaprio Sud” tra Comune e Lottizzanti, per un controvalore pari a €. 2.179.821,85.
Il progetto, corredato da un “rendering” della nuova struttura, risultava fortemente
sottodimensionato rispetto alle esigenze future (nel 2007 nella primaria erano
già presenti 15 classi), né, tantomeno, teneva conto delle previsioni del PGT
che indicava una previsione in aumento degli abitanti dai 7.182 (ottobre 2006)
a 9.836. Infine non erano inoltre state inserite tutte le dotazioni previste
dalla normativa scolastica.
Il vecchio progetto
2008-2009 (rendering) in zona “Vaprio Sud”
|
La realizzazione della nuova scuola media, la cui costruzione è stata oggetto di una delibera di giunta ottobre 2008, è diventata il fulcro della campagna elettorale nel maggio 2009, durante la quale la Lista Civica Vapriese la esibisce come il fiore all’occhiello della futura Amministrazione.
Ma il colpo di
scena è dietro l’angolo: infatti nel 2010 la scuola “trasloca” (sempre sulla
carta) nell’area ex-Abduana. Dopo aver lungamente approfondito il tema, l’Amministrazione
opta per un nuovo progetto che prevede di ristrutturare il corpo di fabbrica
dello stabilimento Ex-Tavazzani, allora come ora, un edificio in evidente
“disarmo”, di proprietà comunale, senza alcun valore architettonico o storico.
Il 20 luglio
2011 l'Amministrazione Comunale presenta un primo studio alla Commissione Urbanistica
e Lavori Pubblici.
Già in quella
sede, il progetto scatena numerose critiche specialmente relative a:
- nessuna possibilità di ampliamento
- la realizzazione di una palestra non adatta per l’attività agonistica in orario extrascolastico.
Il 14 dicembre
2011 l'Amministrazione, resa finalmente consapevole delle esigenze della
popolazione scolastica, sottopone alla Commissione Lavori Pubblici un progetto
preliminare, nel quale viene modificata la collocazione della palestra, non più
all'interno della scuola ma all'esterno, con dimensioni regolamentari per l'attività
agonistica, la cui realizzazione sarebbe stata però rinviata ad una seconda
fase. Tuttavia, non vengono superate le
criticità inerenti il completamento del solo primo piano destinato alle aule mentre
gli spazi accessori sarebbero stati lasciati a rustico e terminati solo in un
secondo momento, così come la palestra. La stima dei costi della prima fase di
intervento lievita a €. 3.570.000, mentre sarebbero occorsi altri €. 1.830.000
complessivi per veder realizzata l'ultimazione del piano terra lasciato a
rustico e la costruzione della palestra. Lo stesso progetto viene presentato al
Consiglio Comunale del 16 dicembre 2011.
Il progetto del 2011
|
L’area
inizialmente indicata per la costruzione della scuola, grazie a una variante di
Piano Integrato Vaprio Sud deliberata nel luglio 2011 (cui ha fatto seguito una
modifica della convenzione nel novembre del 2012), al fine di reperire risorse
per la riconversione ad edificio scolastico dell’edificio ex industriale
esistente, muta destinazione nella variante al PGT approvato nel settembre 2011: ora si può realizzare anche un bel palazzone alto
36 metri. Non male, vero?
Riepilogando:
il progetto della nuova scuola media, nonostante la posa della prima pietra fosse
ancora lontana da venire, presentava già diverse criticità. L’intervento, che si
basava sulla ristrutturazione di un vecchio edificio industriale, avrebbe comportato:
- vincoli nell’organizzazione degli spazi, flessibilità limitata dai vincoli strutturali dell'edificio esistente (nonostante fosse prevista la demolizione di una parte), livelli qualitativi non paragonabili ad un edificio nuovo, realizzazione prevista in più fasi;
- ingresso previsto su una via di transito dei veicoli senza spazi adeguati di entrata/uscita degli studenti con possibili rischi per la sicurezza;
- preclusione di ogni possibilità di una futura espansione della struttura;
- contiguità di funzioni e attività diverse;
- sottovalutazione delle esigenze e dei bisogni dei soggetti che vivono la scuola;
- sottodimensionamento dei laboratori e degli spazi funzionali alla didattica;
- obiettivo di efficienza energetica rimandato ad una fase successiva;
- assenza di certezze sulla realizzazione della palestra;
- tempi di realizzazione incerti con possibili sovrapposizioni tra lavori e attività didattiche;
- quadro economico incerto per mancanza di previsioni su completamento degli impianti, e di eventuali imprevisti.
Intanto il
tempo passa: il 4 maggio 2012 gli assessori ai Lavori Pubblici e all'Istruzione
presentano il progetto preliminare in un'assemblea pubblica organizzata dal
Comitato Genitori. In quella sede dichiarano che il progetto verrà depositato
entro la fine del mese di maggio 2012, indipendentemente dalla nomina del RUP (si
badi bene: indipendentemente dalla nomina del Responsabile Unico del
Procedimento cioè di chi, per legge, deve seguire ed avvallare le fasi tecniche
ed amministrative), che il bando di gara verrà indetto entro la fine dello
stesso anno e che la scuola verrà completata e resa “operativa” per l’anno
scolastico 2014-15.
Durante la
riunione, alle critiche avanzate dai presenti, in gran parte genitori di
alunni, gli assessori ribadiscono che l'iter che ha portato all'ideazione del
progetto è stato lungo ed elaborato, che il tempo stringe e che il progetto
deve assolutamente partire, nello stupore e perplessità dei presenti.
Già in quel periodo
cominciava a farsi strada l’idea che, per una scuola effettivamente funzionale
ed efficiente, la soluzione migliore potesse essere quella dell’abbattimento e
della completa ricostruzione dell’edificio esistente, possibilità che, anche se
solo parzialmente e in sede di progetto preliminare, era stata contemplata nel
progetto presentato dalla Lista Civica Vapriese. Perché allora non abbracciare totalmente
questa possibilità?
In una
assemblea pubblica organizzata dalle due liste dell’allora opposizione, preceduta
da una raccolta di oltre 1.000 firme che chiedevano un confronto serio con l’Amministrazione
in carica, sono stati presentati diversi esempi di scuole innovative costruite
in Italia per comuni delle nostre dimensioni, a costi sostenibili e “chiavi in
mano”, cioè completamente funzionali al momento della consegna. L’assemblea,
che ha continuato a chiedere a gran voce un confronto con l’Amministrazione in
carica, è stata molto partecipata. Purtroppo dall'Amministrazione non è
arrivato nessun segnale di dialogo.
Passano ancora
mesi: il progetto è di nuovo al centro di discussioni e critiche anche da parte
di cittadini genitori, come nel Consiglio Comunale aperto del 22 marzo 2013.
Nonostante
questo, il 30 maggio 2013 l'Amministrazione comunale approva il progetto
preliminare, con ulteriori modifiche rispetto a quello depositato il 7 giugno
2012, discusso e criticato in Consiglio Comunale aperto appena tre mesi prima.
In questa nuova versione, sono variate le modalità e le fasi di realizzazione:
la costruzione della palestra, ridotta nelle dimensioni e arretrata, non è più
prevista in seconda fase, ma è rinviata a una non definita terza fase; la prima
fase dei lavori comprenderebbe solo le opere della parte destinata a scuola, mentre
non sarebbero più previste le opere di sistemazione delle parti esterne,
ricollocate nella seconda fase (tra queste l’allacciamento dell’edificio alle
reti tecnologiche esistenti sulle aree stradali, la sistemazione di tutte le
aree a verde, la realizzazione dell’area a gioco con pavimento in battuto di
cemento). Come dicevamo, nessuna notizia riguardo la terza fase dei lavori.
L’importo
complessivo per la realizzazione della sola prima fase è indicato in €
4.195.848,75, in significativo aumento rispetto alla stima di €. 3.570.000 del
dicembre 2011. Il costo delle altre fasi successive, necessarie alla
funzionalità della scuola, non viene neppure più quantificato né è dato sapere
quale sarà il costo complessivo dell'intera opera e, tantomeno, le previsioni
sulla fine dei lavori.
L'assegnazione
dell'appalto è però prevista per il mese di ottobre 2013.
La campagna
elettorale, ormai nel vivo, ci vede presentare una proposta chiara e semplice:
abbattimento e ricostruzione. Sarà questa la nostra linea ufficiale.
Dopo altri 4
mesi, poco prima delle elezioni, viene pubblicata la Delibera di Giunta di approvazione
del progetto di costruzione della scuola media in area ex Abduana. Un elemento
importante: nel bando di gara, punto 3.2 comma a2, si introduceva la
possibilità di adottare varianti architettoniche diverse rispetto al progetto
preliminare. Tra le varianti previste era inclusa, citiamo testualmente, una “diversa
distribuzione degli ambienti, demolizione parziale o totale degli edifici
esistenti, diversa collocazione planimetrica”, inoltre “un’area scoperta
sufficiente e opportunamente posizionata per poter realizzare in futuro una
palestra ad uso scolastico ed extra scolastico”. Questo è un dettaglio da
ricordare, perché tornerà nel prosieguo della storia.
Vi è un ulteriore
aspetto singolare e non secondario: l'Amministrazione aveva fatto precedere la
progettazione da un accurato studio dei lavori necessari per ottenere l'idoneità
statica di tutti gli immobili esistenti allo stato attuale. Il progetto, approvato
e oggetto di bando, pur basandosi su tale elaborato ai fini della rispondenza
alle normative sismiche, prevede invece l'abbattimento di alcune porzioni degli
edifici esistenti. Ne consegue che lo studio sulla staticità degli immobili
perde di validità ed il progetto approvato risulta sprovvisto di un elemento
fondamentale influente sia su cosa fare per adeguarlo nuovamente alle normative
sismiche che sui costi. Ciononostante il progetto venne validato.
Subito dopo la
tornata elettorale, uno dei primi atti della nuova Amministrazione (Vaprio In
Movimento) è stato quello di annullare il bando di gara non solo perché
totalmente contraria al progetto deliberato dalla Lista Civica Vapriese, ma
soprattutto perché il progetto stesso presentava lacune e criticità importanti:
- il preliminare non rispettava la direttiva europea 2010/31/EU e la successiva legislazione italiana (decreto n. 63/2013, successivamente modificato ed integrato dalla Legge 03.08.3013 n. 90) per le prestazioni energetiche degli edifici (energia quasi zero). Quindi sarebbero stati necessari ulteriori interventi non previsti né tanto meno quantificati nei preventivi di spesa;
- il progetto preliminare prevedeva “solo” una parte dell’intera realizzazione della scuola che avrebbe potuto trovare il suo completamento solo attraverso la realizzazione di due lotti successivi;
- le previsioni di costo di questi lotti non erano determinate, creando un’incertezza tutt’altro che trascurabile legata ai fondi necessari per completare l’intervento, con l’aggravante di avere un possibile cantiere dilatato nel tempo;
- la carenza di validità dello studio e della conseguente individuazione dei lavori utili a rendere l'edificio staticamente rispondente alle normative sismiche;
- infine i lavori successivi avrebbero necessariamente interferito con il regolare corso delle attività scolastiche.
Questo provvedimento
ha permesso all’attuale Amministrazione di poter mettere in atto quello che era
stato dichiarato in campagna elettorale, cioè di procedere con l'abbattimento dell’edificio
esistente e la sua ricostruzione.
Per perseguire
questo obiettivo, è stato impostato un lavoro su più fronti: quello progettuale
e della procedura, quello del reperimento delle fonti di finanziamento, quello
della sostenibilità finanziaria. Quest'ultimo aspetto ha comportato
l’integrazione degli accordi relativi alle convenzioni esistenti che
riguardavano la costruzione della nuova scuola media. Tutti queste
problematiche sono state affrontate e approfondite parallelamente, a partire
dall’insediamento dell’attuale Amministrazione nel 2014.
Vediamo per capitoli.
IL NUOVO PROGETTO
Della
progettazione preliminare della scuola è stata incaricato, per affidamento
diretto, lo Studio C+S degli architetti Cappai e Segantini (web.cipiuesse.it),
architetti che hanno maturato una profonda esperienza nel campo dello studio
teorico e progettuale di edifici scolastici innovativi per "filosofia progettuale", per approccio
architettonico, scelta e utilizzo dei materiali.
Il nuovo progetto a
cura dello studio C+S esposto alla biennale di architettura di Venezia
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Esperienza che li ha portati a
conseguire numerosi premi e riconoscimenti, nazionali e internazionali, di
architettura (solo tra i più recenti: 2013 MOMA (NY); Law Court Venice, Italy –
2012; Golden metal of Italian Architecture vincitore nel 2009 e vincitore del
premio speciale nel 2012; INOpera Award 2011 –2012 scuola primaria di Ponzano
Veneto; Dedalo – Minosse Interational Prize: menzione d’onore; WA Community
Award. Vincitore di 6th e 7 thcycles; vincitore di “Sfide 2009”, ministero
dell’ambiente e tutela del territorio proprio per una scuola).
L’edificio di
progetto è completamente nuovo, un luogo di istruzione aperto e in contatto
diretto con lo spazio esterno non solo finalizzato alla formazione delle nuove
generazioni di studenti, ma anche un luogo aperto alla cittadinanza, che mette
a disposizione spazi per attività ludico ricreative e culturali; una nuova
centralità urbana che si candida a diventare un potenziale ricettore di una comunità
allargata multietnica e multiculturale che vive ormai in una dimensione urbana
diffusa. Uno spazio, inoltre, che possa diventare anche un esempio di
sperimentazione di nuove tecnologie di risparmio energetico e di produzione di
energia pulita, che favorisca la formazione nei ragazzi di una sensibilità all'uso
sostenibile delle risorse.
Per gli amanti
dei numeri, la scuola di Vaprio sarà composta da 15 aule per la normale
didattica, 5 aule “speciali”, locali amministrativi e spazi destinati ad
attività collettive: auditorium e palestra omologabile CONI, entrambi dotati di
locali tecnico-funzionali di supporto. È stata inoltre prevista, in base alle
normative vigenti, una mensa dotata di accesso di servizio indipendente per non
interferire con l’attività didattica. Infine la struttura è ampliabile in caso
di necessità di nuove aule.
Architettonicamente
l’edificio è caratterizzato da grandi superfici vetrate estese anche alle
pareti interne che evidenziano il rapporto di intercomunicazione fra gli spazi
interni e l’esterno.
La struttura sarà inoltre dotata di impianto
fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e di impianto geotermico
per il riscaldamento ed il raffrescamento, soluzioni che renderanno l’edificio pressoché
autosufficiente dal punto di vista energetico. Nel corso del 2015, per
permettere il passaggio delle tubazioni necessarie per garantire il
raffrescamento e il riscaldamento della struttura, è stata stipulata una
convenzione tra il comune e l’Azienda Ospedaliera che ha dato in concessione un’area
che affaccia sul Naviglio.
Il progetto ha
dovuto percorrere un iter che si è rivelato più accidentato del previsto: lo
scorso anno, infatti, il legislatore ha emesso il nuovo codice degli appalti
che prevede, per poter emettere il bando di gara, il progetto esecutivo e non il
semplice preliminare-prestazionale, come precedentemente consentito. Questo ulteriore
passaggio ha comportato una significativa dilatazione dei tempi, sia per gli
approfondimenti amministrativi necessari, sia per l’ulteriore e non certo
indifferente, sviluppo progettuale con l'acquisizione dei relativi pareri
normativamente previsti.
Il progetto,
inoltre, è stato presentato e condiviso con i professori, il dirigente
scolastico e i genitori in più assemblee:
- 18 settembre 2014, (dopo il ritiro del bando della precedente Amministrazione) incontro pubblico con la presenza dell'arch. Cappai per presentazione di nuove idee progettuali;
- 10 dicembre 2014, incontro con Dirigente Scolastica e Corpo Docente per presentazione bozza progetto preliminare;
- 19 dicembre 2014, Commissione congiunta Istruzione e Lavori Pubblici per la presentazione della bozza di progetto preliminare;
- 28 gennaio 2015, presentazione della bozza di progetto preliminare al Comitato Genitori;
- 27 aprile 2015, Commissione Istruzione, in cui era presente l’Assessore ai Lavori Pubblici per aggiornamento su progetto preliminare;
- 10 marzo 2017, incontro pubblico dopo due anni di Amministrazione in Auditorium Biblioteca;
- 27 settembre 2017, Commissione congiunta Istruzione e Lavori Pubblici per la presentazione del progetto definitivo/esecutivo.
Acquisiti i
pareri obbligatori di Soprintendenza, ATS e Vigili del Fuoco, nei primi giorni
di ottobre, il progetto esecutivo è stato inviato all’INAIL, che si occuperà della
realizzazione del manufatto, dopo una fase preliminare di confronto e successiva
firma del contratto.
Ma perché
costruisce l’INAIL e dell’appalto non si occupa direttamente il Comune?
Facciamo un
passo indietro e torniamo al 2014, poiché contemporaneamente al progetto, si è
approfondita la modalità di finanziamento.
FONTI DI
FINANZIAMENTO
Parallelamente
al progetto, l’Amministrazione ha iniziato ad approfondire le possibilità di finanziamento:
questo lavoro ha preso in considerazione tutte le modalità fattibili, dalla
costruzione diretta, al leasing, al partenariato pubblico/privato, alla
sottoscrizione di un contratto di disponibilità. Inizialmente, quest’ultima
tipologia di contratto sembrava essere la più promettente: i nostri
amministratori si sono messi in contatto con gli amministratori del Comune di
Massarosa, in provincia di Lucca, che hanno usato questa modalità di
finanziamento.
Dopo attenti
approfondimenti, questa ipotesi è stata accantonata perché valutata non
sostenibile dall’attuale bilancio comunale, considerati i numerosi vincoli
introdotti dalle varie leggi finanziarie dello Stato in capo ai bilanci
comunali (dal 2014 in avanti in particolar modo).
Nello stesso
periodo di tempo, la Regione Lombardia, facendo seguito a un bando nazionale per
l’edilizia scolastica, che metteva a disposizione 900 milioni di euro
provenienti dalla Banca Europea degli Investimenti, ha bandito un concorso per
stilare una graduatoria per punti attraverso la quale assegnare la quota
spettante alla nostra regione, pari a circa 180 milioni di euro.
I progetti
finanziabili sarebbero stati selezionati assegnando un punteggio determinato
dalla sostenibilità e innovazione a livello energetico e tecnologico, dalla
sostenibilità economica del progetto, dalla solvibilità dell’Ente richiedente e
dalla manifestazione di interesse che, nel marzo 2014, il Governo centrale
aveva richiesto alle amministrazioni che avevano necessità di intervenire
sull’edilizia scolastica (la famosa “lettera a Renzi” che chiedeva ai Sindaci
di segnalare un edificio scolastico da ristrutturare o da costruire ex novo).
Purtroppo per
i cittadini vapriesi l’Amministrazione Lista Civica Vapriese non ritenne di
dover rispondere a questo appello (la “lettera a Renzi”): quelle poche righe, anche
se non determinanti per l’esito finale , comunque ci avrebbero permesso di
scalare posizioni nella graduatoria, poiché il nostro progetto era stato
giudicato idoneo..
Si è perciò intrapresa
la strada del finanziamento tramite Enti Pubblici.
Sempre nel
2015, infatti, l’INAIL emette un bando di manifestazione di interesse per la
costruzione di edifici di pubblica utilità, che, una volta realizzati dalla
stessa INAIL, sarebbero stati messi a disposizione degli Enti richiedenti, che
li avrebbero ripagati con formule di affitto con diritto di riscatto oppure
utilizzati solo con formula di affitto.
Questa
“manifestazione di interesse” è stata valutata come la più interessante sia a
livello etico (l’INAIL, istituto Nazionale per le Assicurazioni contro gli
Infortuni gestisce il denaro dei lavoratori che vengono utilizzati per opere di
pubblica utilità e che tornano ai lavoratori, aumentati, in caso di infortunio
sul lavoro) che a livello pratico perché consente una certa flessibilità nella
formula di pagamento senza ulteriori adempimenti da parte del Comune.
Per arrivare
alla firma definitiva del contratto con l’Istituto si sono succeduti, dal 2015
a oggi, una fitta serie di incontri per soddisfare compiutamente le richieste
di INAIL.
Il progetto esecutivo,
approvato con delibera G.C. il 28 settembre 2017, ammonta complessivamente a €.
8.940.000,00, di cui €. 7.115.511,41 a base di appalto.
A fronte di
questo impegno economico, come già specificato nel capitolo precedente, avremo
una scuola tecnologicamente avanzata, energeticamente sostenibile e, cosa più
importante, completa di tutto ciò che serve per farla funzionare dal giorno
stesso della consegna, dotata di una palestra omologabile dal CONI, di un
auditorium da 160 posti: strutture, queste ultime autonomamente utilizzabili
anche al di fuori dell’orario scolastico.
Altro elemento
non trascurabile: sarà una scuola bella, innovativa, rispondente alle mutate
esigenze educative, una scuola completa, a differenza del progetto della
precedente Amministrazione che prevedeva la realizzazione solo di una parte,
senza che venissero specificati tempi e costi necessario per completare
l’opera!
L'importo
previsto dal nostro progetto è certamente importante: come finanziare l’opera?
SOSTENIBILITÀ
FINANZIARIA E CONVENZIONI
L’operazione
INAIL ha dei passaggi ben precisi che vale la pena approfondire: dopo l’invio
delle informazioni richieste, l’Istituto, visionata la documentazione e dopo la
stipula del contratto, valuterà e acquisterà dal nostro Ente il terreno su cui
sorgerà la scuola, per un valore stimato a oggi dall’Amministrazione Comunale
di €. 950.000 (la perizia per stabilire il valore definitivo sarà a carico di INAIL),
e acquisirà il progetto esecutivo, per un valore di €. 335.217,41. L’INAIL, a
questo punto, si occuperà di tutte le fasi esecutive: emetterà il bando di gara
e avrà il compito di seguire le fasi di realizzazione del progetto. Al termine
dei lavori, il nostro comune stipulerà un contratto di affitto della durata di
18 anni complessivi (rinnovabili per altri 18).
Alla scadenza del rinnovo le parti possono comunque accordarsi per il
riscatto dell’immobile, aspetto comunque garantito dal Codice Civile.
Con i proventi
derivanti dalla vendita all’INAIL del terreno ove sorgerà la scuola e del
progetto definitivo/esecutivo, e con l’incasso delle somme derivanti dalle convenzioni
stipulate dalla precedente Amministrazione e legate alla costruzione della
nuova scuola, diluite ora su più anni, ci saranno risorse più che sufficienti
per chiudere tutti i mutui esistenti in capo al Comune.
Il risparmio
delle rate annuali dei mutui consentirà il pagamento dell’affitto all’ INAIL stimato
in circa € 250.000 annui (per dovere di cronaca: i mutui che il nostro comune
ha in essere sono stati rinegoziati dalla precedente Amministrazione, che ne
aveva prolungato la scadenza al 2034, con un aggravio di interessi per le casse
comunali di circa € 700.000).
Per rendere
l’operazione sostenibile, si è resa necessaria non solo la revisione delle
convenzioni, stipulate a suo tempo, ma anche quella delle fideiussioni date in
garanzia per tali pagamenti in quanto alcune si sono rivelate poco solide e non
perfettamente allineate allo scopo per cui erano state sottoscritte. L’area che
era precedentemente destinata alla costruzione della scuola media, in zona
Vaprio sud, rimane nella disponibilità del Comune per successivi utilizzi.
Ma c’è di più.
A operazione quasi perfezionata, in data 8 maggio 2017, una lettera indirizzata
alla Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici della Lombardia ha
fatto temere che tutto il lavoro svolto fino a quel momento potesse
improvvisamente saltare.
Il gruppo
consigliare della Lista Civica Vapriese, infatti, ha inoltrato una richiesta
per la tutela dell’edificio Tavazzani come edificio di interesse storico!
La richiesta
di provvedimento di tutela si articola su due fronti: l'emanazione di un
provvedimento di tutela diretto sulla base dell'anno di costruzione
(superamento dei 70 anni dall'edificazione); la classificazione dell'edificio
come archeologia industriale, soggetto pertanto a "tutela diretta".
Attuale stabilimento
“ex Tavazzani” o anche detta “ex Abduana”
|
In merito al
primo punto, che nelle intenzioni vorrebbe impedire la demolizione del
manufatto, il gruppo Consiliare della Lista Civica Vapriese dichiara che "l'edificio
in oggetto ...omissis .. risulta edificato dal 1946". Se rileggiamo la
relazione del progetto del 2014, redatta dall’Amministrazione targata Lista
Civica Vapriese, testualmente si afferma che "gli edifici interessati dal
presente progetto preliminare sono stati edificati dal 1946 al 1948 come desumibile
dall'allegato certificato di collaudo ... omissis". La memoria
della Lista Civica Vapriese è proprio corta, non c’è che dire!
Per la
precisione, il collaudo è stato redatto il 14 giugno 1948 ed è quella la data
di riferimento per stabilire l’anzianità del manufatto. Risulta, come da
progetto preliminare approvato dalla precedente Amministrazione, che l'edificio
risalga a 69 anni fa e che, quindi, non sia ancora tutelabile per vincolo diretto
dalla Soprintendenza.
C’è un
ulteriore punto: come richiamato in precedenza, nelle norme integrative al vecchio
bando di gara del 2014 di LCV: al punto 3.2 comma a.2, si ammette
esplicitamente tra le varianti in corso d'opera l'"eventuale demolizione
totale o parziale ricostruzione". Un palese e insondabile problema di
coerenza: lo stesso gruppo consiliare, quando amministra in maggioranza segue
una linea, quando in minoranza sostiene la linea opposta … scherzi della
memoria!
Non possiamo, infine,
fare a meno di notare la sottigliezza degli scriventi per aver specificato "l'edificio
... omissis ... edificato dal 1946", tutelandosi, in tal modo, dall'accusa
di inesattezza o fuorviante dichiarazione.
Di fatto,
forse ignorando che il computo degli anni viene effettuato dall'anno di
conclusione dei lavori (cfr. dichiarazioni C.C. 26 luglio u.s. delibera
attuazione L.R. 10.03.2017), si stimola o meglio si induce l'Ente istituzionale
ad intervenire. Ci chiediamo dove la Lista Civica Vapriese abbia sbagliato i
conteggi per stabilire l’età dell’edificio: prima, alla presentazione del
bando, oppure dopo, quando ha inviato la richiesta di tutela alla
Soprintendenza?
Sulla
"verifica dell'interesse culturale", poi, si sfiorano contorni
perfino grotteschi: a sostegno della tesi, si cita l'art. 5 del D.L. 42/04 non
tenendo conto delle modifiche ai commi introdotte dal D.L. 157/2006; del D.L.
63/2008 e dalla Legge 125/2015.
Centrale
Idroelettrica “Esterle”, Porto d’Adda
|
Anche in questo caso si è in presenza o di una
inammissibile "ignoranza" o di un inaccettabile tentativo di
ammantare una illecita richiesta sotto vesti legalitarie inesistenti. Si
portano ad esempio come archeologia industriale, per rimanere nell'ambito del
fiume Adda, le centrali idroelettriche Taccanie e Esterle. La prima edificata
fra il 1903 ed il 1906 dall'arch. Moretti, su incarico di Benigno Crespi, fu
realizzata in ceppo dell'Adda, in coerenza con il materiale del sovrastante
Castello, ed è un'opera di "rara armonia compositiva perfettamente
integrata nell'ambiente fluviale" dotata soluzioni tecniche innovative per
l'epoca (aggiornate solo a metà degli anni 90); la seconda, la cui costruzione
iniziata nel 1906 si concluse nel 1914, è nota per la sua bellezza. Notevole
esempio di stile eclettico lombardo, "arricchito da minuziosi ornamenti,
motivi geometrici e floreali strettamente ripetuti; le colonne e i capitelli, i
lampioni e le gronde in ferro battuto e le imponenti vetrate goticheggianti la
fanno apparire più simile ad una villa che ad un fabbricato industriale vero e
proprio".
Si cita
altresì come esempio di recupero, dovuto alla prestigiosa mano dell'arch. Gae
Aulenti, l'ex fabbrica tessile Pria di Biella. In questo caso si tratta di un
esempio veramente significativo che ben si attaglia a sostegno della richiesta
della Lista Civica Vapriese. L'edificio si colloca nel luogo su cui sorgeva il
convento di S. Maria Maddalena, dove visse una comunità claustrale fino al
1571; nei primi dell'800 Louis Boussou, francese proveniente da Varennes,
realizzò una imponente fabbrica secondo i più moderni concetti dell'epoca,
sviluppata a più livelli ed interamente verticalizzata.
Tutte queste
architetture nascono e si sviluppano sfruttano l'energia data dalla forza delle
acque.
A questi esempi,
palesemente riferibili alla realtà vapriese, si vuole assimilare la nostra ex
Tavazzani, richiedendone l'inserimento come architettura industriale sorretta
da specifica tutela, al fine, si sottolinea, di riconvertire "un luogo di
produzione a luogo di produzione del sapere".
Anche in
questo caso la Lista Civica Vapriese ha forse cambiato idea? Nel 2012 la ex Tavazzani
non era di alcun interesse culturale mentre ora lo è diventata?
Appare chiara,
evidente e inconfutabile, l'intenzione di procrastinare l'approvazione del
progetto, ben conoscendo i tempi utili per inoltrare l'esecutivo all'INAIL, al
fine di vanificare la possibilità di realizzazione della nuova scuola, opera, a
parere del gruppo consigliare di minoranza, forse non degna di sostituire una
fabbrica dismessa di tale pregio.
La Soprintendenza
ha respinto la richiesta, valutando l’edificio ex-Tavazzani non assoggettabile
ad alcuna tutela.
Qui si
conclude la complessa vicenda della scuola, che per più di un lustro ha
impegnato la vita politica vapriese. Una conclusione ancora parziale, ad un
passo dalla meta, poiché altri passaggi sono da compiere: una volta ricevuta
tutta la documentazione, l’INAIL la valuterà e, se rispondente alla
manifestazione di interesse alla quale l’Amministrazione ha partecipato, darà
il via libera al finanziamento del progetto. La posa della prima pietra dovrebbe
avvenire nei prossimi mesi.
Ci si augura che
gli studenti e i cittadini possano rendere questa nuova centralità un luogo di
sapere aperto alla comunità e inclusivo, un luogo di aggregazione e di nuove
opportunità di svolgimento di attività sociali e ricreative che vadano oltre
gli orari di apertura della scuola.
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