Dai risparmi sull’Ecuosacco, la pulizia delle strade

Nelle scorse settimane ci sono stati comunicati da CEM i dati relativi alla raccolta differenziata nel periodo Aprile-Settembre 2016. Paragonati allo stesso periodo del 2015, si è registrata una diminuzione del 64% della frazione secca raccolta, a fronte di un aumento del 32% della frazione umida, del 34% di multipack e del 36% della carta, mentre le percentuali di abbandono dei rifiuti sono in leggera flessione. 

Questo sorprendente risultato è dovuto all’introduzione dell’Ecuosacco, che ha consentito di ottenere una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti.

Nel 2016 la TARI (tassa sui rifiuti) è diminuita rispetto al 2015, primo anno completo di attuazione, con incidenze differenti a seconda del nucleo familiare e della superficie imponibile. Nel 2017 invece l’imposta subirà un leggero ritocco verso l’alto, anche se in misura contenuta -in media l’aggravio sarà di circa 3/4€ annui per utenza.

L’origine di questo aumento è da ricercare nel  contratto di servizio supplementare con CEM Ambiente sia per la pulizia e lo svuotamento dei cestini (precedentemente gestito direttamente con l’impiego del personale del comune che ha raggiunto la soglia della pensione e che non può essere rimpiazzato per vincoli normativi), compreso il passaggio domenicale nelle aree che vengono più facilmente lasciate in cattivo stato di pulizia il sabato sera, sia per gli interventi straordinari (ad esempio, molti di voi avranno notato che le vie del paese sono state spazzate dopo il sabato grasso del Carnevale appena trascorso). In ogni caso, è importante puntualizzare che il costo totale di questo servizio, e a cascata della TARI, sarebbe risultato più oneroso se non godessimo dei risparmi ottenuti grazie all’introduzione dell’Ecuosacco, testimoniato dall’aumento del contributo che il comune riceve dal CONAI (da 80mila nel 2014 a 105mila nel 2017)

Viste le numerose illazioni sull’argomento urge fare chiarezza e dare completezza delle informazioni relative alla TARI (ex TARSU ed ex TARES): nel corso degli ultimi anni la tassa sui rifiuti ha subito diversi cambiamenti normativi: dal 2012 al 2013 era in vigore la TARSU, a norma della quale il Comune, a sua completa discrezione, decideva quanto far pagare ai cittadini senza nessun obbligo ne vincolo normativo di copertura degli effettivi costi sostenuti. Fino al 2013 il Comune godeva di una riduzione dei costi dell’inceneritore di circa €70mila, contributo che lo stesso inceneritore ha cancellato in modo unilaterale dal 2014. Nel 2013 è stata introdotta la TARES con una sostanziale novità: la tassa doveva coprire tutti i costi relativi alla gestione dei rifiuti. La nuova normativa però aveva lasciato la libertà alle amministrazioni comunali di applicare per il solo anno 2013 la vecchia TARSU, cosa che l’amministrazione a quel tempo aveva scelto di fare pur avendo calcolato e simulato il nuovo tributo. Nel 2014 viene introdotta la TARI (attualmente in vigore) che obbliga in modo perentorio e definitivo la copertura dei costi totali di gestione dei rifiuti e che introduce il nuovo calcolo legato al numero dei componenti del nucleo abitativo e della superficie occupata dallo stabile dello stesso nucleo abitativo per le utenze domestiche, mentre per le utenze non domestiche basato su coefficienti di legge e sullo spazio occupato.
Occorre anche ricordare che l’utenza nel corso degli anni è aumentata (basti pensare al numero degli abitanti e le aree del paese da tenere pulite visto il significativo incremento dei complessi abitativi).

Pertanto l’evoluzione della tassa sui rifiuti che ha cambiato nome e normativa dal 2012 ad oggi è la seguente:

Dal 2013 ad oggi, da quando il tributo deve essere equivalente alla spesa sostenuta, il costo pro capite è diminuito!