1 feb 2015

TARI: la memoria corta del consigliere Orlandi

Sullo scorso numero della Gazzetta dell’Adda sono state pubblicate alcune osservazioni del consigliere Orlandi riguardo la TARI, cui desideriamo rispondere.

Nel Luglio 2014, l’attuale Amministrazione ha deliberato il Piano Economico Finanziario (PEF) relativo alla raccolta dei rifiuti per un importo di 801.471 €, che è la base per qualsiasi confronto.

Per interpretare correttamente la storia, è importante sapere che fino al 2013 Prima S.r.l., la società proprietaria dell’impianto di incenerimento di Trezzo, ha riconosciuto al nostro comune uno sconto di circa 70.000 € per il conferimento della frazione secca dei rifiuti, in virtù di una convenzione che veniva rinnovata ogni due anni.

Nella primavera 2014, durante l’amministrazione Orlandi, la convenzione non è più stata rinnovata: come conseguenza d'ora in poi dovremo pagare 70.000 € all'anno per smaltire il secco nel termovalorizzatore di Trezzo.

Non risulta che l’amministrazione Orlandi abbia dato pubblica informazione nè del mancato rinnovo della convenzione nè del beneficio decaduto. Questa vicenda è emersa infatti solo dopo l’insediamento dell’attuale Amministrazione, che si è trovata sulla scrivania la fattura da pagare!

Dato questo nuovo elemento, torniamo al confronto: nel 2013 lo Stato aveva istituito la TARES, che andava a soppiantare la TARSU.

L’amministrazione dell’allora Sindaco Orlandi approvò nel consiglio comunale del 26-9-2013 un piano finanziario per la TARES per un importo previsto di 730.879,20 €.
Aveva applicato perciò le nuove leggi dello Stato che portavano a calcoli diversi e peggiorativi rispetto alla TARSU, con il vantaggio però di poter ancora beneficiare dello sconto per conferimento rifiuti, quei 70.000 € di cui abbiamo parlato poco sopra.

Riassumendo:

  • TARES 2013 approvata dalla precedente Amministrazione: 800.879,20 € - 70.000 € (sconto conferimento secco) = 730.879,20 €
  • TARI 2014 approvata dall’attuale amministrazione: 801.471 € - 0 € (sconto conferimento secco) = 801.471 €, ma se fosse ancora in vigore lo sconto, sarebbe stata 801.471 € - 70.000 € = 731.471 €, cioè la stessa cifra del 2013, circa 730.000 €!

Cosa significa? Che, al netto dei 70.000 € di differenza che dal 2014 dobbiamo pagare in più (e dei quali l’amministrazione Orlandi sapeva ben prima delle elezioni), il piano finanziario approvato dall’amministrazione Orlandi per la TARES 2013 e quello approvato successivamente per la TARI  2014 hanno lo stesso importo finale.

Come dire, dovendo applicare le nuove leggi dello Stato, le due amministrazioni sono arrivate alla stessa conclusione.

Inoltre val la pena annotare che il Legislatore, a fine 2013, ha dato la possibilità agli enti locali di tornare alla TARSU (che ha un metodo di calcolo oggettivamente più favorevole per i cittadini) e quindi la precedente Amministrazione poté deliberare di abolire la TARES (consiglio comunale del 28 novembre 2013). Opzione che l’attuale Amministrazione non ha potuto percorrere quando, nel 2014, lo Stato ha introdotto la nuova tassa sui rifiuti, la TARI, che, per inciso, somiglia molto alla TARES.  Ciò non toglie che, qualsiasi base di calcolo si utilizzi, i 70.000 € della fattura di Prima S.r.l. sarebbero gravati sulle tasche dei vapriesi.

Per contro, la sperimentazione EcuoSacco, che tante polemiche ha sollevato nelle ultime settimane, permetterà dal 2015 di ridurre i rifiuti indifferenziati e il loro costoso smaltimento: questo tornerà come beneficio e vantaggio per tutti i cittadini. Prudenzialmente, nella previsione di bilancio 2015 non è stato tenuto conto di questo aspetto: sarà inserito nei prossimi mesi, come dichiarato in consiglio comunale lo scorso dicembre.

La vera soluzione per abbassare la tassa sui rifiuti è aumentare la raccolta differenziata: più raccolta differenziata vuol dire meno rifiuti indifferenziati da smaltire e minori costi da sostenere!

Infine, per far fronte alle necessità dei cittadini, è stata deliberata l’apertura di una Casetta dell’Acqua, prevista in Primavera: questa apertura può portare (per chi attualmente compra l’acqua e non usa già quella della rete distributiva comunale) benefici sostanziali. Infatti, un nucleo famigliare di due persone, utilizzando l’acqua naturale gratuita che sarà distribuita (senza costi per i cittadini) può risparmiare in un anno dai 140 ai 170 €. Il che permetterebbe di bilanciare la spesa che le famiglie devono sostenere per la TARI.
Il consigliere Orlandi in consiglio ha detto che la Casetta dell’Acqua non serve… non crediamo che sia cosi!

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